E adesso continuo a viaggiare. Anche da solo.
Viaggiare da solo è un'esperienza particolare. Ho detto 'particolare' non triste. Anzi, a tratti è anche divertente. Sei lì, in aereoporto, nella terra di nessuno. Legalmente lontano da ogni giurisdizione. E c'è tanta gente con te, e anche se per poco, hanno tutti il tuo stesso destino.
Strano come il punto d'intersezione delle nostre vite possa essere una scatola di metallo da 2000 tonnellate con le ali.
E così, la mattina del 21 gennaio, per qualche imprecisato motivo, Pietro Cavallo si trova a vagare negli enormi saloni d'attesa dell'aereoporto di Parigi.
La sera dello stesso giorno, sempre per qualche imprecisato motivo, attraversa le porte scorrevoli dell'aereoporto di Valenica e prende il treno metropolitano fino al cuore della città.
C'è a stento il tempo per una doccia.
Cena di gala: trecento persone, piatti grandi ma porzioni piccolissime, pathè d'oca, paella alla valenciana, camerieri che ti versano il vino ogni volta che il tuo bicchiere è vuoto. E poi tanti pesci. Uno dei posti più rinomati della città, proprio sotto l'immensa struttura che ospita l'acquario di Valencia. Un ristorante con le pareti di vetro e migliaia di pesci che ti girano intorno. Senza dubbio impressionante. Come il prezzo d'altronde, che, per mia fortuna, posso solo tirare ad indovinare quale sia stato.
Ed ecco che arriva la prima sbronza spagnola, seduto al tavolo con ricercatori di tutto il mondo. Un tedesco che fa della facile ironia sulla politica di varie nazioni, un francesce che parla più di dieci lingue, un cinese che non ne parla bene neanche una..
E' iniziata così la mia prima esperienza ad una conferenza scientifica internazionale: BIOSTEC 2010 - Valencia.

Tre giorni. Solo tre giorni. Ma tre giorni davvero intensi, pieni di eventi chè si susseguivano senza lasciarmi respirare, compressi come sardine in scatola.
E anche io mi sentivo come una sardina in scatola, compresso in un abito elegante che non sono affatto abituato a portare, e che mi fa sembrare goffo e ridicolo. Ma era l'unico scudo, l'unico schermo fra me e loro. Fra me, e una platea di centinaia di ricercatori, che ascoltavano le mie parole, in una lingua che non è nemmeno la mia.
E poi la città nuova, i palazzi enormi/imponenti/mastodontici/inarrivabili, strutture architettoniche alla guerre stellari, un contrasto importante con la Valencia antica. Quanto lontano devi andare, per vederli per intero?

Ma la bulerìas continua, e la mia sera si perde in una cucina tipica - gestione familiare, paella indescrivibile, vino locale che aiuta i pensieri. Ingrid è una dottoranda francese in storia medievale, parla l'italiano come fosse la sua prima lingua, ma io la prendo in giro perchè lo fa con un accento spagnolo. Serata bellissima, ancora una volta mi sento davvero a casa*.
Torno in albergo, ma non mi va di dormire. E allora mi perdo nella vita notturna con un ragazzo rumeno che condivide la stanza con me. Le ultime ore della notte scorrono via come gocce di un rubinetto lasciato a perdere. Lui, il ragazzo rumeno, parla spagnolo molto bene. Io invece, parlo un ottimo "itagnolo" che da bravo italiano non mi vergogno di sfoderare.
6 di mattina. 6.30 sul mio cellulare, sul mio fusorario. I miei coinquilini dormono. Io vorrei. Ma non c'è tempo. Si va ad Alicante. Si punta il dito verso Bergen.
*Solo una precisazione. Dico spesso di sentirmi a casa, ma quando sono davvero a casa mia non mi sento affatto "a casa". Quindi non assegnate alle mie parole un connotato spaziale, ma cercate di associare questa frase ad uno stato d'animo: il sentirsi capito, l'essere a proprio agio.
perdonami sono ubriaco e non riesco a leggerlo tutto il post, ma cazzo, mi manca casa. :)
RispondiEliminaabbracci e baci caro p(i)etro
non sei solo, quando sali su un aereo o giri nella notte...credi di esserlo, ma in realtà sei circondato da fantasmi! quindi stai attento..loro sono ovuuuunqueeee o.o
RispondiEliminaPossiamo solo immaginare che esperienza fantastica deve esser stata...poi però dicci che ti sei fatto 20 ore di sonno filate!
RispondiEliminamacchèèèèè
RispondiEliminaancora non trovo un attimo di tempo per dormire:P