Credo di dovervi delle scuse. Molte scuse.
E' che quando una persona inizia a scrivere un blog si crea un contratto implicito fra la persona che scrive e i suoi lettori. E io, lo so, ho infranto questo contratto.
Vi aspettavate di essere con me quando ho visto la neve sciogliersi e mostrare l'erba verde per la prima volta. Avrei dovuto avvisarvi quando ho fatto un viaggio che mi ha cambiato la vita. E quando mi hanno trovato svenuto su una panchina, voi, avevate il diritto di saperlo.
Eppure le parole non sono riuscite a seguire il ritmo delle azioni; o io sono stato molto stupido.
E' un pò come un imbuto, non so se mi capite. Avete tante parole, troppe parole da scrivere, e volete scriverle tutte insieme, tanto che queste parole si addensano tutte all'uscita del vostro imbuto e si bloccano lì.
Solo ora che i miei sentimenti si sono raffreddati ho trovato la sistematicità di tirarle fuori ad una ad una, quelle parole.
Bene. O forse no, male. Ma comunque è questo.
E ora, che facciamo?
E' un pò come al ballo della scuola quando i ragazzi e le ragazze si osservano da lontano, sistemati in due schiere contrapposte, come plotoni allineati in tempo di guerra. Chi farà la prima mossa?
Io e voi ci osserivamo, ci scrutiamo a distanza. E' venuta meno quella fiducia reciproca e le mie parole possono essere come mine vaganti. Eppure, mi sono avvicinato, ho cercato il contatto.
Vi invito a ballare, accetterete?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
io sììììììììììììììììììì!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaNA u.u
RispondiEliminache bello vedere che ricominciano i commenti così carini di paola
RispondiElimina