Riesco già ad impegnare le mie serate. Sorprendente.
Di certo non vado in discoteca. No. E allora, pub, concerti, tanta musica dal vivo. Perchè qui è possibile.
E' così che mi ritrovo ad un concerto tributo ad un grande cantautore inglese: Nick Drake. Diversi gruppi si alternano sul palcoscenico, ognuno con una propria reinterpretazione dei pezzi del cantautore. Si va dal folk alla new wave. E il livello è davvero alto. Ma non è di questo che vi parlerò. Dopo una breve pausa infatti, lo spettacolo ricomincia con un ospite speciale. E' un po' impacciato e all'inizio fatica a farsi strada con le parole. Quando capisco di cosa sta parlando rimango allibito.
"Nick era un buon amico" dice. "Ho condiviso con lui un'esperienza molto particolare: la sua prima registrazione".
"Studiavo per diventare tecnico del suono", prosegue, "ed avevo una piccola attrezzatura. Qualche microfono, un registratore multitraccia. Avevo già provato a registrare Nick, per gioco, ma era stato impossibile. Nella sua casa c'era troppo rumore, e lui aveva ancora i postumi della sera prima."
"La prima volta che sentii Nick suonare mi impressionò tantissimo. Toccava la chitarra con una leggerezza divina, e la sua voce si intrecciava con la musica come niente al mondo.
In quei giorni un mio caro amico era partito e la sua casa sarebbe stata vuota per un po'. Così mi decisi ad invitare Nick per una vera registrazione. Cercai di disporre i due microfoni che avevo in modo che uno prendesse solo la voce ed un altro la chitarra. Ma non era quello che lui voleva. Preferiva infatti una registrazione stereofonica di tutto dicendo che sarebbe stato lui capace di bilanciare il volume della voce e della chitarra. All'inizio ero un po' incerto, ma credetemi: sapeva esattamente quello che faceva.
Finimmo di registrare, i pezzi erano davvero molto buoni. Li ascoltai nella stanza più piccola, e quando tornai nell'atrio per congratularmi Nick era sparito. Doveva andare a trovare un caro amico e non voleva che, per qualche motivo, io ne fossi coinvolto. Era fatto così. La sua vita era come fosse divisa in tanti compartimenti stagni, e lui saltava da uno all'altro. Tutti quei compartimenti si aprirono e le persone contenute in essi si conobbero solo il giorno del suo funerale. Quel giorno mi capitò di conoscere persone di cui avevo solo sentito parlare per molto tempo.
Inviai la registrazione ad un amico produttore di Londra, e fu così che la carriera di Nick iniziò. Ma era troppo debole per reggere la vita della rock star, e sapevo che non sarebbe durato a lungo."